FRANCESCO VILLANO
TU/IO pratiche del fatto scenico
13|14|15|16|17 gennaio
h10/17
quota di partecipazione €180
PER PARTECIPARE INVIARE CV + FOTO
ENTRO IL 3 gennaio 2025
massimo 12 partecipanti
Elementi di drammaturgia attoriale. Nello specifico il lavoro è incentrato sulla relazione dinamica tra l'attore e il "personaggio".
Ovvero sulla ludica contaminazione di due complessità che si alimentano a vicenda. Si parte da un principio di realtà: creare le condizioni per rendere possibile - e riconoscibile - un accadimento nel tempo presente della performance. L'attore, di fatto, per il tempo dell'azione scenica è co-autore del materiale testuale e deve saper sfruttare, in modo consapevole, tutti i suoi strumenti espressivi.
L'analisi agita delle relazioni e delle dinamiche che sottendono al testo, delle azioni principali, delle spinte che muovono i personaggi, saranno esplorate da improvvisazioni guidate, individuando curve, scopi e compiti di una scena con l'obiettivo di sviluppare tra corpo, voce, sensi e immaginario un rapporto organico. Lo scopo è valorizzare l'essere-in-scena, attraverso un gioco teatrale rigoroso, per approcciarsi al testo da più punti di vista, sviscerandone potenzialità e spunti nascosti. Strappare il personaggio dal flusso letterario e tradurlo in relazione, nella realtà, contraddittoria, del "qui e ora" dell'attore.
E ancora: raggiungere uno stato scenico vitale, arricchito dalle direzioni, dai suoni, dalle immagini della Persona/Attore, dalla sua complessità e sensibilità.
Questa fase del lavoro sarà introdotta da un training fisico, vocale e sensoriale. Una serie di esercizi che indagheranno tutta la parte pre-espressiva del lavoro: stare - vedere - relazionarsi (con sé, con l'altro, con lo spazio, col tempo, con gli oggetti, col testo, con chi osserva) - per poi "agire".
Attraverso la sensibilizzazione del corpo si vuole stimolare un approccio ludico, "analogico" al personaggio, che possa tradursi in una più attiva capacità di costruzione drammaturgica attraverso le improvvisazioni. Si tratta di scomporre, destrutturare e ricomporre: ovvero i fondamenti del processo creativo.
Il testo è Orgia, di Pier Paolo Pasolini. Si tratta di brevi incursioni, tradimenti, istantanee, ma che basteranno credo ad atterrare su questo materiale senza eccessivi inquadramenti ideologici. L’idea del teatro di Parola pasoliniano e di rito culturale sono stati storicamente contrapposti a un approccio performativo, inteso come studio sincronico sull’essere. In questi pochi giorni di lavoro abbracceremo il mondo teatrale di Pasolini cercando di abitarlo con le possibilità del corpo/voce e non di illustrarlo; nello specifico abbineremo tecniche spurie di movimento organico ad esercizi di analisi attiva (e transitiva) del testo per cercare di far dialogare questi due sistemi. I “pezzi” che adotteremo saranno Prologo, Epilogo e il Quarto Episodio ovvero il dialogo Uomo-Donna: scegliendo liberamente il ruolo o i ruoli, anche tradendo l’indicazione identitaria di genere che ne ha dato l’autore.
CHI È FRANCESCO VILLANO?
Attore, performer, regista. La dominante interpretativa dialoga costantemente nel suo lavoro con un’attitudine pedagogica e compositiva.
Diplomato nel 2000 all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico di Roma, completa la formazione all'Ecole des Maitres - master internazionale di alta formazione teatrale guidata da Denis Marleau (Belgio, Portogallo, Italia). Laurea in Lettere - Scienze Umanistiche all’Università Sapienza di Roma. Dal 2012 collabora stabilmente con la Compagnia Lacasadargilla (Lear di Edward Bond, Distant Light from dark shadows e When the rain stops falling di Andrew Bovell, L’amore del cuore di Caryl Churchill, Il Ministero della Solitudine di Fabrizio Sinisi, Anatomia di un suicidio di Alice Birch). In teatro lavora inoltre con: Antonio Latella, Fabrizio Arcuri, Emma Dante, Carmelo Rifici, Veronica Cruciani, Davide Iodice, Giorgio Barberio Corsetti, Roberto Andò, Serena Sinigaglia, Compagnia Biancofango, Claudio Autelli, Josè Sanchis Sinisterra, Giancarlo Cobelli, Luciano Colavero ecc. Come performer affianca la compagnia di teatro-danza Immobile Paziente di Roma in un percorso biennale di creazione e partecipa a vari dispositivi multimediali con la Bauhaus di Dessau. Dal 2021 è regista e interprete di due radiodrammi: il primo per il canale web del Teatro di Roma e l’altro per la rubrica “Le domeniche a teatro” di Radiotre Rai. Insegnante di recitazione in vari moduli in collaborazione con la cattedra di Storia del Teatro dell’Università Sapienza di Roma e in diverse scuole di teatro in Italia e all’estero tra cui: la Scuola Europea per l’Arte dell’Attore Prima del Teatro di Pisa/San Miniato e l’Accademia Ernst Busch di Berlino; collabora inoltre stabilmente con il centro di produzione teatrale Carrozzerie Not di Roma attivando diversi percorsi didattici per attori e danzatori. Come regista mette in scena Piccoli Pezzi Poco complessi - da un testo di Magdalena Barile per il CRT di Milano; A zonzo - per il PimOff di Milano; Sonata per ragazza sola - per il teatro Litta di Milano, Genesiquattrouno in co-regia con Gaetano Bruno, produzione Teatro Vascello di Roma. Al cinema recita ne Il mio nome è vendetta di Cosimo Gomez - Netflix Italia; e ne L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano - Indiana Film; oltre a diverse partecipazioni per serialità Rai. In autunno 2024 è previsto il debutto del prossimo progetto teatrale in collaborazione con Fabrizio Sinisi.