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BARTOLINI/BARONIO

TUFFI laboratorio sulle storie di vita da Biografie/Ritratti

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Celebro l’insegnamento che rende possibili le trasgressioni - un movimento contro e oltre i confini - per poter pensare, ripensare e creare nuove visioni.

bell hooks

 

Dopo dieci anni di laboratorio per la stagione ’24-’25 la compagnia Bartolini/Baronio propone il viaggio di Biografie/Ritratti in una nuova forma: una immersione dentro il racconto che nasce dalle storie di vita. Un week end a ottobre, uno a gennaio, uno a maggio, tre appuntamenti in cui fare un lavoro di ricerca e di narrazione collettiva. Ogni week end una parola e un tema da incontrare, indagare, sviscerare insieme. Una full immersion che ha il sapore di una piccola residenza dove creare piccole comunità temporanee intorno alle parole scelte. Attraverso memorie, ricordi, riflessioni e il dialogo con opere d’arte e alcuni testi letterari e poetici, l’invito è quello di concedersi un tempo sospeso, un tuffo dentro luoghi personali e collettivi da riabitare, dentro storie da ritrovare, esercizi di prossimità che diventano gesti artistici - ma anche civici - che dopo due giornate piene di lavoro insieme, riemergono aprendosi alla collettività in una conversazione festosa fatta di scritture appena nate.

 

In uno spazio-tempo che ci fa pensare ad una vera e propria immersione, TUFFI porta avanti le pratiche storiche di Biografie/Ritratti - l’intreccio degli elementi autobiografici con una visione più ampia della storia collettiva, esposizione personale, intimità tra chi ascolta e chi racconta dando spazio a quello sguardo che rende unico il processo artistico di ognuno - ma in una dimensione temporale diversa. Come scrive il filosofo Giuseppe Ferraro “la relazione pedagogica tesse nodi di doni, mappe di confini, arriva fin dove la vita ritorna, salva ed è esigenza di mondo”. In questa direzione nuotiamo verso i tuffi di Biografie/Ritratti.

 

TUFFI è una full immersion di Biografie/Ritratti che continua il viaggio artistico e pedagogico, sapendo che raccontare può anche essere un dono, un atto, a volte rivoluzionario e che quando accade ci fa tornare a casa, ci fa fare mondo, esperienza di quel rito collettivo che è il teatro.

 

Il tuffatore preso au ralenti

disegna un arabesco ragniforme

e in quella cifra forse si identifica la sua vita.

Eugenio Montale

 

Il laboratorio è rivolto alla città, a professsionist_ e non professionist_ e a chiunque stia continuando a cercare.

5/6 ottobre

25/26 gennaio

22/23 marzo

dalle 11 alle 17

quota di iscrizione €80

massimo 12 partecipanti

ogni sessione è indipendente e prevede un esito finale 

CHI SONO BARTOLINI/BARONIO?

Bartolini/Baronio è una formazione artistica romana nata nel 2009 dal sodalizio artistico tra Tamara Bartolini e Michele Baronio. Condividono dieci anni di lavoro all’interno della compagnia “triangolo scaleno teatro”, diretta da Roberta Nicolai, partecipando a tutte le produzioni artistiche, alla creazione del festival Teatri di Vetro, a OFFicINa, ZTL e altri eventi culturali. Esplorano entrambi dimensioni attoriali di tipo autoriale, chi lavorando con la scrittura, la pedagogia e la regia, chi con la musica e l’ideazione scenica. Dal 2014 condividono il percorso produttivo con la 369gradi. A partire dal progetto La caduta_incontro tra artisti e territori (realizzato in sinergia con musicisti, videomaker, fotografi) nel 2009 nasce un sodalizio che li vede insieme in tutte le successive creazioni tra cui: la performance Tu_Two_due alla fine del mondo, lo spettacolo tratto da una storia vera Carmen che non vede l’ora, il programma RedReading, viaggio sentimentale e appassionato tra teatro e letteratura, di cui tra il 2012 e il 2018 sono state create tre stagioni per 14 RedReading. Vincono il premio di produzione Dominio Pubblico Officine con lo spettacolo Passi_una confessione che debutta nel 2015 anche nella versione radiofonica per la rassegna Tutto Esaurito! di Radio3. L’ultimo spettacolo Dove tutto è stato preso, ispirato al romanzo Correzione di T. Bernhard, vince il bando CURA 2017, debutta a Teatri di Vetro 2017 e vince la sezione Visionari 2018 di Kilowatt festival. Nel 2018 creano la performance Il giardino del tempo che passa all’interno del progetto La città lontana di Triangolo Scaleno e sono tra i vincitori del bando di sostegno alla produzione Fabulamundi con un progetto dal testo Tout entière di Guillaume Poix con la traduzione a cura di Attilio Scarpellini che debutta come Tutt’intera nel 2019 a Privamera dei Teatri. Dello stesso anno debuttano con il progetto 9 LUNE all’interno di Kilowatt festival. Nelle creazioni artistiche c’è la ricerca di una forte esposizione personale, un approfondito lavoro sulle biografie individuali e collettive, che intreccia specificatamente la poetica musicale, in un dialogo-concerto tra parola e musica, tra artisti e territori.

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