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26|27|28 gennaio dalle 20.30

progetto presentato in collaborazione con

26 gennaio | dalle h 20:30

CHIARA TOMEI

VIA NOMENTANA

VIA NOMENTANA DI CHIARA TOMEI

con Chiara Tomei , Rossella Fava, Stefano Viali

Editor Rossella Fava

consulenza costumi Damiana Geissa

Scene Valerio Lucia

Schermata 2023-11-23 alle 14.32_edited.j

Via Nomentana, è una storia di formazione sullo sfondo mitico delle strade di Roma e su quello storico deglianni '90, della sua musica e dei suoi corruttori, sotto la stella e le speranze di un nuovo millennio in arrivo e la catastrofe che invece ci avrebbe consegnato.
In un gioco continuo fra persona-personaggio-attore, è una discesa agl’inferi quella di Clara, Orfeo alla ricerca della sua Euridice, che altro non è se non la sua consapevolezza.
Una "road story"
, dove l'automobile non è un semplice veicolo ma forse una macchina del tempo, o una macchina della verità, laddove il ricordare, al pari del ricercare, offrono il vettore per il più arduo dei viaggi, quello dentro noi stessi, con le nostre ferite, sensi di colpa, negazioni.

di Michele Montironi
regia di Michele Montironi
con Eleonora Bernazza, Michele Montironi, Vittoria
Salamone


Primo studio presentato a Contaminazioni 2022 _ progetto ANAD Silvio d'Amico

MICHELE MONTIRONI

L'ANATRA SULL'ARANCIA

Tre personaggi in un appartamento volteggiano in una farsa tra manipolazione e realtà come solo le menti più confuse sanno fare.

 

Sul filo delle ipotesi corrono elettricità velocissime, guidate dalla mente lanciata sul vuoto che ha deciso di manipolare se stessa.

 

Affidare i propri sentimenti a una mano con gli artigli, respirare in una camera dove l’aria passa anche quando non vuoi, da una finestra rotta.

Questo testo indaga in chiave ironica il rapporto che noi stessi abbiamo con la nostra fantasia, i sottili passaggi in cui riusciamo a essere manipolati dall'immaginazione fino a chiedersi quanto della nostra immaginazione siamo disposti a far dialogare con la realtà. 

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27 gennaio | dalle h 20.30

FRANCESCA ASTREI

IO SONO VERTICALE

di e con: Francesca Astrei

Lingua-copia.jpg

IO SONO VERTICALE non è un lavoro di denuncia alla società,
non è un’indagine sulla depressione (o almeno non lo è direttamente)
quanto un piccolo tentativo di guardare con tenerezza tutte le volte che, dopo aver ripreso a
camminare, si cade di nuovo.
Per poi rimanere stesi a terra a lungo.
“Tanto” a lungo.
E successivamente, dopo una quantità di tempo variabile, immaginarsi il proprio reggersi
sulle proprie gambe, visualizzare ogni passo, concedersi di pensarsi correre, inarrestabili,
sognarsi nitidamente prossimi al traguardo dell’autorealizzazione, prendere coraggio, ricomporsi in posizione eretta, verticale, fare qualche passo... e riaccasciarsi a terra.
Riposarsi nella caduta.
Odiarsi un po’ per averci creduto. Un po’ per essere, di nuovo, orizzontali.
Per poi ricominciare.

un progetto di Kilonova ART
con il sostegno di VERDECOPRENTE Terr.A.
selezionato da Fortezza Est per PILLOLE 2023

Con/regia Alberto Colombo e Greta Milani
Direzione artistica e assistenza alla regia Valeria Torresan
Scenografia Claudia Raisi

KILONOVA ART

CATASTERISMI

Il termine catasterismo, letteralmente “diventare stella”, rappresenta una narrazione tipica della mitologia, basata sulla metamorfosi, in cui il corpo perde la gravezza della sua materia per diventare un astro. 
In "CATASTERISMI", viene ricostruito un racconto intorno al fuoco in chiave contemporanea, in cui la fonte principale di luce e calore è costituita da un proiettore, uno schermo e una serie di dispositivi come smartphone e computer.
Attorno a questo "falò digitale", due performer narrano l'antica mitologia delle costellazioni, facendo dialogare scienza e arte.

In questo breve estratto la protagonista è l’Orsa Maggiore con il racconto del mito della ninfa Callisto.

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28 gennaio | dalle h 20.30

ALESSANDRA DE LUCA

BANDIERA BIANCA una riflessione tragicomica sul mondo del lavoro oggi

di e con: Alessandra de Luca

Schermata 2023-11-23 alle 15.12.04.png

regia: Teresa Vila, Cromo Collettivo

con: Arianna Serrao, Eleonora Pace e Ivo Randaccio

drammaturgia: Teresa Vila

Bandiera bianca è una riflessione tragicomica sul mondo del lavoro oggi che parte da piccole, minute esperienze biografiche, dell'autrice e non solo. A fare da cornice e sfondo la città di Roma, con le sue complessità, le sue contraddizioni, le sue opportunità un attimo prima date e un secondo dopo negate, la sua variegata umanità, le sue crudezze e rudezze, la città alla quale si arriva dalla provincia del Sud a 19 anni perché si sogna in grande ma in meno di un mese ti ricorda quanto invece siamo piccoli e fragili.
Dagli spaghetti scotti serviti a ignari turisti anglosassoni, alla rendicontazione impossibile di progetti di audience development, dagli ombrellini aperti sulle teste di piloti di gare automobilistiche di formula4, ai set di film spazzatura fino ai teatri dalle grandi ambizioni e dai sani principi sulla carta: Bandiera bianca è un gioco di andate e ritorni nella ricerca spasmodica del proprio posto nel mondo, ricerca che è della protagonista ma appartiene a un’intera generazione.

TERESA VILA

FORE

In un bellissimo prato verde, in una mattina quasi all’alba due bambine si preparano intensamente per un torneo, al ritmo del fischietto del loro allenatore. Esercizi, sfide, gare all’ultimo sangue sono costantemente sventati da false partenze, ripensamenti, prese in giro, in-azioni. I tre personaggi restano sempre sul ciglio del campo, sull’orlo del gioco, appena prima della grande partita. Forse a un certo punto prenderanno fiato e ci si tufferanno dentro, non ne sono ancora sicuri, ci vogliono pensare ancora un altro po’. Nel frattempo arriva la sera.

Chissà, forse a importare più della partita, è proprio la bellezza di quel prato, della natura, che vince sempre. Vince e brilla e splende tanto da sembrare di plastica. Sarebbe bello che il mondo intero fosse un enorme prato verde. Un verde immenso, immacolato, finto. Forse le persone potrebbero proprio non esserci. Forse giusto qualche pallina, qualche bandierina rossa qua e là. Resterebbe lui. Grande, silenzioso. A guardare impassibile la sterminata notte.

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