GIOVANNI ONORATO
25|26 febbraio
h21
SUCK MY IPERURANIO

Un aspirante comico in lacrime. Un pessimo inizio. Il sentimento dell’estasi e Maria se n’è andata.
Non restano che le battute, le battute sì, come antidoto all’autocommiserazione.
E poi il pianto, la tragedia e lo schiaffo come antidoto alle battute.
C’è una gioia antica negli occhi del comico invisibile a tutti tranne che a lui e forse a chi lo ha amato e forse è questo a rendergli impossibile lasciar andare.
Maria se n’è andata “ed io vorrei trovare il modo di spiegarle questa sensazione che ho di camminare come se fosse il primo o l’ultimo giorno della umanità.” Come possiamo esser grati di tutto e lasciar andare ogni dolore e ridere e piangere senza chiedere niente e guardare ogni cosa coperta di luce sconvolti e innamorati?
Non lo so. Suck my Iperuranio.
note di regia:
In questa scrittura originale per attore solo, la stand-up comedy diviene dispositivo narrativo a servizio di una performance contemporanea: un comico chiuso nella sua stanza sta cercando di dimenticare il suo amore perduto e lo fa sforzandosi di provare i suoi sketch, che non lo fanno più ridere. La frustrazione della solitudine rivela rapidamente, dietro la maschera dell'ironia, una personalità complessa che vede romanticismi e conflitti nella banalità del quotidiano. Sulla scia di Heinrich Böll, il comico diviene espediente per una visione alternativa della realtà, un po' mistica, un po' infantile, che fatica a farsi strada nel mondo per la sua tragica inutilità e profonda differenza. Delle "Opinioni di un clown" non è rimasto quasi niente, se non il soggetto e l'atmosfera che lo anima, potremmo dire che sia stato un pretesto più che un testo. L'ambientazione è spoglia, la musica quasi inesistente, il costume è un pigiama, solo le luci disegnano lo spazio. Lo spettacolo sfida l'attore a tenerlo in piedi.
di e con Giovanni Onorato
con la collaborazione di Margherita Franceschi
aiuto drammaturgia Teodora Grano
musiche Adriano Mainolfi
disegno luci Martin Emanuel Palma
CHI È GIOVANNI ONORATO?
Giovanni Onorato, nato a Roma nel 1995, studia le arti performative da autodidatta, frequentando numerosi laboratori e workshop, in particolare con Massimiliano Civica, Adriano Mainolfi, Danio Manfredini, Lucia Calamaro e il Teatro Valdoca. Nel 2016 si trasferisce a Berlino dove studia danza contemporanea presso l’istituto Tanzfabrik. Tornato a Roma incontra il regista Dante Antonelli, con il quale lavora allo spettacolo “Atto di Adorazione”, che debutta nell’ambito del Romaeuropa Festival nell’ottobre 2019. Sempre nel 2019 vince il contest #pillole del Teatro Studio Uno con lo spettacolo “Suck my Iperuranio”, grazie al quale può metterlo in prova. Lavora alla nuova produzione di Filippo Timi: “Sciarada”, di cui è co-autore e interprete. Scrive canzoni e studia filosofia presso l’università La Sapienza di Roma.
