ANDREA COSENTINO
09|10|11 maggio
h 21.00
TRASH TEST(anteprima)

Trash Test è un collaudo distruttivo delle potenzialità dell’AI di produrre materiali teatrabili. Un happening dove, in collaborazione con gli spettatori, si chiede a ChatGPT di produrre tranci di scene, dialoghi e trame sempre nuove, per metterne alla prova all’istante l’efficacia e con la stessa mossa carnevalizzarne ogni pretesa di senso. È la voluttà di riaffermare la priorità del performativo sul letterario. Uno spettacolo clownesco e partecipativo per liberarsi di quel senso di sopraffazione di fronte al ridondante proliferare di contenuti nella rete e all'infinita capacità di produzione testuale delle tecnologie cibernetiche. Trash Test è un teatro che non fa testo, perché gioca a disfare testi, gettandoli nel mezzo dell’arena e facendogli la festa.
L’uomo è ciò che mangia e l’Intelligenza Artificiale è nutrita da 15 anni di web in cui nuotano infinitamente più testi di quanti prodotti nei precedenti tremila di storia umana, geroglifici compresi: diciamo all’incirca 2% Sofocle e Dante, 18% manuali e trattatelli di vario genere e argomento, e 80% esternazioni social come “quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato delle persone che mi tiravano giù” o “se volevo essere solare, nascevo pannello”. Il suo funzionamento statistico fa sì che ChatGPT sia costitutivamente l’apoteosi del mainstream, dunque un ottimo mezzo per smascherare, deformandole con la lente dissacrante di un teatro ruvido e veloce, le combinazioni semantiche, le strutture drammaturgiche e i cliché emotivi che pure, se ben confezionati, ci appassionano, ci commuovono o addirittura, come si dice, ci fanno pensare. Ma anche, e più radicalmente, il gioco punk di Trash Test vuole essere una opportunità per ridicolizzare allegramente l'Ego autorale, la pretesa di chiunque, uomo o macchina, di arrogarsi la paternità di un’opera, e dell’opera di porsi al di fuori dell’infinità dei giochi linguistici, che poi, come diceva Wittgenstein, sono forme di vita. E in definitiva detronizzare la presunzione di ogni intelligenza, naturale o artificiale che sia, di parlare, anziché di essere parlata, e aprire così varchi gioiosi di depensamento comunitario, che è poi un’ottima definizione di quello che dovrebbe essere il comico.
di e con Andrea Cosentino
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assistente alla regia e collaborazione alla drammaturgia
Andrea Milano
consulenza artistica Margherita Masè
light designer Massimo Galardini
coordinamento tecnico dell’allestimento Marco Serafino Cecchi
assistente all’allestimento Giulia Giardi
cura della produzione Camilla Borraccino e Francesca Bettalli
ufficio stampa Cristina Roncucci
comunicazione Francesco Marini
produzione Teatro Metastasio di Prato
​CHI È ANDREA COSENTINO?
Dopo aver frequentato una scuola di prosa, si avvicina al teatro di ricerca, formandosi con Dario Fo e Philippe Gaulier. Questo approccio influenzerà i suoi lavori, dove la narrazione si combina con l’espressività mimica.
Autore e attore di spettacoli a-solo, ha creato opere come La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce (1998) e Angelica (2005). Ha collaborato con varie compagnie e si è laureato con una tesi sul teatro popolare toscano, poi pubblicata.
Il suo stile fonde comicità e tragedia, con una satira che supera la caricatura, assumendo connotazioni filosofiche. Associato al teatro di narrazione, si distingue per una vena cabarettistica e televisiva.
Negli ultimi anni ha esplorato il rapporto tra TV e cultura popolare con Telemomò, culminando ne La festa del Paparacchio, evento che mescola realtà e finzione televisiva. Nel 2018 ha vinto il Premio Ubu per questo progetto sperimentale.
